La felicità non è un mito di Michele Mezzanotte

di Silvia Menini
La felicità esiste?

La felicità esiste?

La felicità, questa sconosciuta. La si rincorre tutta la vita e non si è mai sicuri di poterla raggiungere o di poterla trattenere se siamo tra i pochi fortunati a toccarla, almeno per un istante, con mano. Diventa spesso un inseguimento fine a se stesso e, talvolta, ci impedisce di goderci il momento, sempre proiettati verso qualcosa che sta sempre più in alto e che, probabilmente, non raggiungeremo mai.

Ma cosa è che sbagliamo?

Per essere davvero felici, non bisogna dimenticarsi del qui e ora, evitando di focalizzarci solo sul futuro ma è quindi fondamentale dare importanza sempre al momento presente, valorizzando ogni singolo momento che si vive. Per essere felici domani, quindi, lo si deve essere soprattutto oggi.

Ma come si fa ad essere felici con tutti i problemi e le preoccupazioni che ci assillano giornalmente?

Semplice: si può essere felici anche con loro. Vivendo nella gratitudine per le cose belle che inesorabilmente capitano quotidianamente e delle quali, spesso, nemmeno ci si rende conto così concentrati sugli avvenimenti negativi.

Michele Mezzanotte, autore di questo straordinario testo nonché psicoterapeuta e divulgatore, ci insegna l’importanza del conoscersi per potersi ritrovare e dare quindi voce al proprio mito per tendere alla felicità. Ci insegna a dare un senso alla nostra sofferenza, osservare le nostre ombre interiori senza averne paura, in modo da poterle capire e dare loro il giusto significato e cercare quindi la nostra identità più profonda.

Attraverso questo testo, guiderà il lettore passo a passo per fare luce sulle parti che non sono mai emerse ma che si sono trasformate in sofferenza in modo da poter utilizzare il dolore come occasione per comprendere il messaggio della psiche e che può anche diventare un vero e proprio alleato prezioso da non sottovalutare.

«Quando si nasce veramente, quando si comincia a ritrovarsi, inevitabilmente, si accede alla propria follia interiore. Per guarirti devi impazzire, per accedere alla felicità devi essere aderente al tuo mito, alla tua follia»

Perché è normale alzarsi un giorno affaticati da tutto quello che ci accade e sentirci persi. Fino al giorno prima si aveva l’impressione di riuscire a sopportare il peso della fatica ma, improvvisamente, ci si sente sopraffatti e il conforto di amici e parenti non basta più. Ci si sente soli con se stessi e la propria sofferenza e nulla sembra poter portare pace nel tumulto che si sente dentro.

Ma è proprio in questi dubbi e fragilità che ci assalgono che si nasconde la chiave per ritrovare la forza di liberarsi della paura. Perché è proprio nelle emozioni e attraverso i sintomi di psicopatologie che la psiche ci parla e ci indica anche la direzione per uscire da quella situazione così poco piacevole. Ma non sempre è semplice farlo o capire come approcciare questo nuovo modo di vedere le cose.

Già dai primi capitoli si potranno individuare i segnali e le ragioni dei malesseri quotidiani, imparando non solo a riconoscerci, attraverso le metafore archetipiche dei miti greci, ma verremo accompagnati, attraverso dei semplici esercizi, a rialzarci dalle nostre cadute e saremo così in grado di rafforzare la consapevolezza in noi stessi e nelle nostre relazioni. Il tutto con un semplice obiettivo: conoscersi, ritrovarsi e ritrovare anche la felicità perduta.

Un testo per tutti coloro che pensano che la felicità sia una chimera ma che non perdono mai la speranza di poter, un giorno, essere felici… nonostante tutto.

 

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