L’avocado è da sempre considerato un frutto controverso quando si parla di dieta. È sicuramente altamente energetico grazie all’alta percentuale di grassi presenti (anche se rispetto al cocco la presenza di grassi saturi è più modesta). Prevalgono invece i grassi monoinsaturi con una elevata presenza di acido oleico (omega 9) con molti benefici metabolici, in particolar modo per il sistema cardiovascolare e per il cervello. Non contiene colesterolo ma è ricco di fibre. I glucidi solubili sono molto bassi ed è ricco di vitamine e sali minerali tali da renderlo una risorsa preziosa per la salute. Potassio, magnesio, zinco, manganese e fosforo sono presenti in abbondanti quantità. Anche la vitamina B5, B6, folati, vitamina K, E e C non mancano.
È un prezioso alleato per la salute femminile grazie alla presenza di folati. Non a caso la sua forma ricorda quella dell’utero e, come si sa… la natura non sbaglia mai! I folati, infatti, promuovono lo sviluppo dei tessuti e di nuove cellule, condizione importante in alcune fasi della vita come ad esempio, la gravidanza, l’allattamento e i primissimi anni di vita.
Essendo le sue caratteristiche nutrizionali molto simili a quelle della frutta secca e semi oleosi, può rappresentarne una valida alternativa. La presenza di fibre solubili lo rendono un alimento altamente saziante in grado anche di modulare l’assorbimento nutrizionale in quanto riduce il picco glicemico. Le fibre costituiscono inoltre un substrato nutrizionale per la flora batterica intestinale mantenendo il trofismo del microbiota. La vitamina C, E, i polifenoli e gli altri fitoelementi presenti svolgono l’importante ruolo di antiossidanti oltre che di supporto alle difese immunitarie.
È un alimento che si può consumare anche a dieta in quanto ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che aiutano a contrastare il grasso addominale. È indicato anche in caso di ipertensione, ritenzione idrica e cellulite grazie alla presenza di potassio e per la sua funzione di protezione dell’apparato cardiocircolatorio e di drenaggio del sistema linfatico. È utile anche a chi soffre di cattiva digestione e per chi ha l’intestino pigro grazie alle fibre.
È ottimo consumato soprattutto a colazione in quanto, oltre ad essere un alimento sano, è anche energetico e facilmente digeribile oltre che saziante.
La porzione di avocado di 100 g apporta circa 240 Kcal.
Valori nutrizionali dell’avocado
Una porzione di 150 g di avocado fresco contiene:
Idee per il consumo:
Come aperitivo condito con cipollotto, un filo di olio, sale e pepe.
Oppure a fettine o fatto a purea su un toast con salmone affumicato e qualche pezzetto di noce o con uova sode e pinoli.
In versione dolce: si può creare uno smoothie con yogurt e latte (anche vegetale). A piacere si può aggiungere altra frutta.
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Le festività sono finite e, con esse, anche gli eccessi culinari. Anche se abbiamo fatto attenzione, cercando di limitare gli sgarri, siamo stati sedotti da un cocktail, torrone, fetta di panettone in più.
La conseguenza è quel gonfiore fastidioso oltre magari a qualche chilo in più. Non ci si deve però spaventare ed evitare di cedere a diete drastiche e digiuni deleteri per l’organismo. È sufficiente tornare alle abitudini alimentari corrette e bilanciate, con qualche accorgimento che permetta di disintossicarsi e ritrovare l’equilibrio e la forma fisica.
Ecco alcuni consigli utili da attuare senza troppi sacrifici.
5 pasti al giorno per tenere a bada la fame
Una alimentazione varia e completa permette di assicurare tutti i nutrimenti all’organismo che deve funzionare correttamente senza stalli e quindi evitare il blocco del metabolismo che insorgerebbe con diete troppo drastiche. 5 pasti al giorno permettono di distribuire in maniera equilibrata le calorie e i nutrimenti nell’arco dell’intera giornata evitando cali glicemici (e quindi attacchi di fame) che spingerebbero a mangiare cibi poco salutari e in eccesso.
L’importanza della colazione e degli spuntini
La prima colazione è fondamentale per carburare, dare la giusta energia al corpo e affrontare l’intera giornata. A metà mattina, poi, si può optare per uno yogurt, un frutto o uno spuntino leggero per evitare di arrivare al pranzo affamati e quindi rischiare di eccedere.
Meglio preferire cibi principalmente proteici in modo da evitare un picco glicemico con il conseguente “buco allo stomaco” e avere un senso di sazietà, alleato delle diete.
L’azienda Nuvola Zero propone prodotti a 0% di carboidrati, sani, golosi e nutrienti. Dagli snack dolci a quelli salati che possono essere una valida soluzione dalla colazione al pranzo o anche come spezza fame a merenda. E con il codice SILVIA20 potrai provare i prodotti con uno sconto eccezionale oppure clicca qui!
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Frutta e Verdura per fare il pieno di vitamine e sali minerali
Frutta e Verdura sono alleate per disintossicarsi, depurarsi e quindi perdere peso. Saziano e sono fonte di vitamine e sali minerali, fondamentali per avere energia, mantenere il corpo sano e farlo funzionare nel modo migliore, oltre che mantenere alto il sistema immunitario.
I carciofi sono ricchi di fibre e aiutano a detossificare l’organismo, la mela, grazie alla pectina, contribuisce a regolarizzare il transito intestinale, il limone è fonte di vitamina C ed è un potente antiossidante. Via libera anche a verdura amara, kiwi, papaia, crucifere, carote, frutti rossi.
Alimenti IN & OUT
Prediligere cibi dal potere detox e drenante come, ad esempio, lo zenzero che aiuta nel processo di depurazione e aiuta a digerire, oltre che rimettere in sesto lo stomaco. Cavoletti di Bruxelles che sono ricchi di fibre, vitamine e ad alto potere depurativo. I mirtilli rossi hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e aiutano la digestione. Carciofi: sono un alimento detox che hanno un effetto diuretico e facilitano lo smaltimento delle tossine e purificano l’intestino. Le lenticchie sono ricche di fibre e di valori nutrizionali ma povere di grassi e calorie. Aiutano la digestione e il buon funzionamento dell’intestino, contrastando stitichezza e gonfiore. I finocchi sono depurativi, contengono poche calorie e stimolano la diuresi e le funzioni intestinali. Le barbabietole rosse sono fonte preziosa di vitamine e minerali e hanno proprietà antiossidanti, aiutano il fegato e la cistifellea a eliminare le tossine e svolgono azione depurativa. La curcuma ha proprietà disintossicanti, purificanti e antinfiammatorie.
Limitare il consumo di formaggi grassi, carni rosse preferendo invece formaggi leggeri, carni bianche, uova, pesce e legumi, vellutate e cereali a chicco come quinoa, miglio, amaranto e riso.
Invece del solito caffè mattutino preferire tè verde o caffè di cicoria che ha un elevato potere detossificante (per saperne di più leggi qui).
E i grassi?
I grassi sono fondamentali per una alimentazione equilibrata e quindi non andrebbero aboliti. Meglio optare per olio evo, olio di cocco, burro chiarificato (per tutte le informazioni nutrizionali leggi qui, avocado, frutta secca.
Limitare il sale
Il sale andrebbe limitato il più possibile per evitare la ritenzione idrica oltre che malattie cardiovascolari. Preferire quello marino integrale e limitarlo optando per spezie ed erbe aromatiche.
Bere tanta acqua e tisane detox
Per disintossicarsi, l’acqua è indispensabile in quanto favorisce la digestione, è fonte di sali minerali e contrasta la disidratazione che spesso viene confusa con la fame. Assicurarsi di berne almeno 2 litri al giorno per mantenersi idratati. Si può aggiungere del limone e dello zenzero fresco per aromatizzarla. Evitare superalcolici e birra (che gonfia) optando per massimo un bicchiere di vino al giorno. Se si fatica a bere acqua, le tisane sono la giusta soluzione. Una tisana a base di carciofo, tarassaco e cicoria, bevuta a stomaco vuoto, permette di disintossicare il fegato. La sera, prima di andare a dormire sceglierne una a base di tiglio, melissa e camomilla per assicurarsi un sonno rigenerante. Evitare anche bibite gassate, succhi di frutta e bevande zuccherate.
Attività fisica
Insieme a un’alimentazione sana ed equilibrata è anche importante condurre una vita il più attiva possibile, prediligendo le scale rispetto all’ascensore e cercando di camminare almeno 30 minuti al giorno a passo sostenuto. Lo sport (fatto con moderazione e senza esagerare) permette di mantenere il giusto peso, attivare il metabolismo, proteggere l’apparato cardiovascolare, rinforzare il sistema immunitario e tenere lontano lo stress.
Dormire
Dormire un numero sufficiente di ore permette di mantenere un equilibrio metabolico che è fondamentale per contrastare i chili in eccesso. Non riposare a sufficienza crea uno sbilanciamento a livello ormonale che provoca un aumento dell’appetito (soprattutto desiderio di cibi a base di zuccheri) e una diminuzione del dispendio calorico oltre che un rallentamento del metabolismo basale.
L’importanza della flora batterica
Il buon funzionamento dell’intestino è importante nel processo di dimagrimento in quanto permette di eliminare le scorie. Spesso gonfiore, pesantezza, cattiva digestione, difese immunitarie e maggiore rischio di infezioni sono collegati all’intestino. È quindi importante assumere probiotici attraverso l’alimentazione consumando cibi che ne sono ricchi, come ad esempio lo yogurt e kefir oltre ad alimenti prebiotici (cibi fermentati e tempeh https://www.silviamenini.com/il-tempeh-prezioso-alleato-per-lapparato-gastrointestinale/).
PRODOTTI CONSIGLIATI: Nuvola Zero è una azienda che propone prodotti con carboidrati pari a zero per gustare appieno un panino, un accompagnamento al pasto, una colazione o merenda sana e golosa, senza impattare sull’introito giornaliero di carboidrati. Sono anche prodotti dall’elevato potere saziante, ricchi di fibre e proteine che si avvalgono di due brevetti depositati che li rendono unici sul mercato. Non contengono allergeni, sono privi di zuccheri, lieviti e lattosio.
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]]>Paleo è una parola che riconduce a “paleolitico” e difatti si basa sulle abitudini alimentari dei nostri antenati e a tutti quei cibi che riuscivano a procacciarsi per la sopravvivenza. Proprio basandosi su questo concetto si presuppone quindi che tali alimenti non possano che far bene per l’organismo essendo stati per lungo tempo la principale fonte di energia di uomini e donne che avevano bisogno di grandi energie per il tipo di vita che conducevano.
La dieta paleo, ideata da Loren Cordain, nutrizionista dell’università del Colorado, si concentra però non solo sull’alimentazione di per se stessa, ma anche sul fitness e la salute e quindi uno stile di vita teso a un benessere fisico e mentale che, si sa, vanno sempre di pari passo.
Cosa implica questa dieta a livello pratico?
Bisognerà dire addio a pane, pasta, legumi e, soprattutto, a zuccheri. Si possono consumare liberamente verdure, carne, pesce, frutta (anche se con moderazione), uova, senza dimenticarsi dei grassi “buoni” insaturi come olio d’oliva, cocco, avocado, frutta secca (Tranne arachidi e pistacchi e comunque in modiche quantità in quanto contengono troppi omega-6 e sbilancerebbero l’alimentazione).
Si può facilmente intuire come questa dieta sia principalmente basata su grassi e proteine e cioè tutti quegli alimenti che l’uomo aveva a disposizione nel paleolitico, lasciando una minima percentuale ai carboidrati e solo a quelli presenti in frutta e verdura. I cibi “nati” dalla coltivazione dell’uomo con lo sviluppo dell’agricoltura, come i cereali e i dolci, sono pertanto da evitare. Gli alimenti permessi di cui si cibavano i nostri antenati forniscono già tutte le sostanze nutritive necessarie a far progredire l’evoluzione.
La percentuale dei macronutrienti sarà quindi:
Proteine: 20-35%
Grassi: 30-60%
Carboidrati: 20-35% e principalmente da verdura e poca frutta.
Questa scelta si basa sull’idea che i carboidrati sono un macronutriente non essenziale all’uomo per la sopravvivenza in quanto l’organismo utilizza i grassi per l’energia e le proteine come “mattoni” strutturali.
I grassi sono da sempre considerati un taboo in caso di dieta in quanto l’associazione con il grasso corporeo è quasi immediato. Ma nulla è più falso. I grassi infatti, pur avendo molte calorie, non provocano un automatico aumento di peso o di grasso corporeo in quanto il corpo impara ad utilizzarli come fonte energetica invece che immagazzinarli. In una dieta “normale”, infatti, sono i carboidrati quelli che vengono utilizzati come fonte di energia e quindi i grassi in eccesso vengono di conseguenza accumulati nei tanto famosi rotolini. In questo nuovo scenario, invece, questi ultimi non diventano più cibo incriminato ma fonte di energia e di benessere per l’intero organismo.
La paleodieta, a differenza delle altre low carb, prevede il consumo di riso e patate dolci (anche se considerati più che altro eccezioni).
Grazie a questa dieta priva di cibi che appesantiscono ma prediligendo cibi freschi e sazianti, ci si sentirà in forma e pieni di energia tenendo sotto controllo gli attacchi di fame. Anche i dolci possono essere inclusi, scegliendo per la preparazione la farina di cocco, di mandorle, di semi di lino o di chia insieme a della frutta.
Questa dieta non ha come obiettivo principale il dimagrimento ma, cambiando le proprie abitudini alimentari, si avrà anche questo effetto benefico. I prodotti derivati dai cereali come pasta, pizza e pane ma anche i dolci non solo hanno una elevata percentuale di calorie, ma non bloccano nemmeno il senso di fame per lungo tempo e si rischia di ricadere nel circolo vizioso e ritrovarsi già poco tempo dopo l’ultimo pasto o spuntino davanti al frigo o ai famigerati distributori di dolciumi e patatine con un “craving” che difficilmente si riesce a controllare. Eliminando invece le farine raffinate e gli zuccheri semplici, dopo poco tempo, scomparirà anche la voglia di dolci e, di conseguenza, si sarà portati ad assumere meno calorie.
Per chi volesse approcciare questo tipo di alimentazione è consigliabile però farlo gradualmente in modo da disintossicare gradualmente il corpo dagli zuccheri a cui è abituato.
Ma come impostare i pasti?
Colazione:
Ci sono molteplici proposte di prodotti a ridotto contenuto di carboidrati che possono sostituire le classiche fette biscottate, cereali o brioche. (Un esempio sono i prodotti offerti da Nuvola Zero).
Optare per un caffè di cicoria, o il classico caffè a cui aggiungere dell’olio di cocco debitamente frullati. Si trovano inoltre numerose barrette a base di frutta secca senza farina (anche se è consigliabile non assumerle tutti i giorni ma solo saltuariamente). Il top sarebbe mettere nel piatto delle uova, della bresaola o prosciutto e un frutto.
Pranzo e cena:
Via libera a insalate, zuppe, carne, pesce, uova (se non si assumono già la mattina).
Seguendo questa dieta non si dovrebbero avere attacchi di fame a metà mattina o pomeriggio ma, in caso di bisogno, si può scegliere un pugno di frutta secca o frutta fresca.
Ovviamente associato al cambio di alimentazione si consiglia di fare del movimento e dell’attività sportiva.
Controindicazioni:
Questa dieta andrebbe evitata da chi soffre di disturbi ai reni e/o al fegato. Da tenere conto che, all’inizio, potrebbero comparire mal di testa e stitichezza o spossatezza (sintomo che il corpo si sta depurando dagli zuccheri). È infatti consigliabile bere molto durante la giornata e approcciare questo nuovo stile di vita con gradualità.
Paleo Dieta in pillole
Cibi SI’
Carne e frattaglie preferibilmente di animali non allevati
Pesce: meglio se pescato e quello ricco di omega 3
Frutti di mare, Crostacei, Molluschi
Uova
Frutta e Verdura di ogni tipo meglio se a medio/basso indice glicemico
Frutta secca con moderazione tranne arachidi e pistacchi
Grassi: olio evo a crudo, olio di cocco (per cottura), burro chiarificato con moderazione, strutto con moderazione.
Amidi: patata – da preferire quella dolce, riso bianco, topinambur, tapioca
Cibi NO
Cereali: Unica eccezione consentita: riso bianco.
Legumi: Eccezioni: piselli, fave, fagiolini e ogni altro legume a bassa densità energetica.
Soia e derivati
Latte e Derivati
Sale (con moderazione) e Zuccheri
Oli vegetali come olio di canola, olio di semi di girasole e margarina
Cibi trasformati (tipo insaccati, pasti pronti, barrette, merendine, etc)
Birra (è fatta con i cereali)
Superalcolici
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]]>Ogni anno vengono proposte nuove diete, nuovi approcci alimentari e nuove filosofie sull’alimentazione e spesso ci si trova con le idee confuse non capendo esattamente in cosa consistono e come approcciarle nel migliore dei modi. È anche difficile capire se una dieta fa per noi o se invece è sconsigliata. Ecco allora un po’ di chiarezza sulla dieta chetogenica, sui pilastri su cui si fonda, con benefici e controindicazioni.
La dieta chetogenica consiste in un piano alimentare leggermente iperlipidico e sostanzialmente normoproteico, principalmente antinfiammatoria e terapeutica.
Si basa su 3 concetti fondamentali:
Il primo è la riduzione dei carboidrati sia semplici che complessi, mantenendo solo quelli contenuti negli ortaggi.
I carboidrati sono considerati la principale fonte di energia facilmente utilizzabile dall’organismo e, riducendoli al minimo, si costringe quest’ultimo a rivolgersi ai grassi, mettendo così in moto la famosa chetosi, che consiste nella formazione di molecole chiamate corpi chetonici utilizzabili dal cervello.
In tal modo l’organismo si trova nelle condizioni idonee sia per costruire i muscoli, ma anche per ridurre la massa grassa. Durante la chetosi la glicemia rimane comunque a livelli normali grazie all’utilizzo di aminoacidi glucogenetici e glicerolo, derivante dalla demolizione dei trigliceridi, per la formazione di glucosio.
La percentuale e il quantitativo di grassi assunti con l’alimentazione aumenta in compensazione, e la percentuale delle proteine rimane pressoché costante. L’apporto calorico rimane costante o viene ridotto in base alle esigenze e deriva per il 75% circa dai grassi.
È comunque ovvio che la qualità dei grassi (così come delle proteine) che si assume è di fondamentale importanza. Via libera quindi a frutta secca, semi, uova, formaggi, pesce grasso, olio evo o di lino, così come quello di cocco.
Come fonte proteica ci si può affidare a pollo, pesce, uova, carne rossa, latticini (purché a basso contenuto di carboidrati e con moderazione). I vegani che, per ovvie ragioni, hanno vita più difficile se decidono di intraprendere questa dieta, potranno spaziare tra tofu, seitan o tempeh.
Verdura e frutta (con moderazione) sono contemplate in quanto fonte di vitamine e sali minerali, senza dimenticare gli antiossidanti che proprio in questo regime alimentare svolgono un ruolo importante in quanto catturano i radicali liberi prodotti dalla scomposizione di grassi e proteine.
L’approccio iniziale non è semplice in quanto la dipendenza da zuccheri è difficile da debellare e il corpo si deve disintossicare, ma con il passare del tempo la voglia di carboidrati andrà via via scemando e se ne trarrà beneficio non solo a livello di peso ma di benessere generale, con un incremento dell’energia e la scomparsa della sonnolenza post-prandiale. Va comunque precisato che nei giorni antecedenti il raggiungimento dello stato di chetosi possono comparire nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà respiratorie lievi.
È anche importante fare attenzione a non sgarrare con l’assunzione di carboidrati in quanto la loro assunzione oltre i limiti consentiti bloccherebbe la chetosi, portando l’organismo a utilizzare gli zuccheri come fonte primaria di energia.
Le diete povere di carboidrati sono diverse e suddivise in base alla quantità giornaliera degli stessi ammessa. La dieta rigorosa prevede un’assunzione di meno di 20 grammi giornalieri; la dieta media un’assunzione tra i 21 e i 50 grammi; mentre la dieta liberale prevede un’assunzione da 51 a 100 grammi al giorno.
Per rimanere in un vero e proprio stato di chetosi è necessario assumere mediamente meno di 20 o 25 grammi di carboidrati ogni giorno. Inoltre, anche il consumo di proteine dovrebbe essere moderato; i grassi assunti vanno dal 60% all’80% della dieta.
La quantità di proteine assunte viene mantenuta su valori di poco superiori a quanto indicato nelle linee guida, valori che oscillano intorno a 1-1,5 g per kg di peso corporeo a seconda dei singoli casi.
I grassi invece dovrebbero contribuire al raggiungimento dell’apporto calorico desiderato preferendo grassi insaturi e di buona qualità.
Le verdure a basso contenuto di carboidrati possono essere consumate liberamente, mentre per quelle con un contenuto di carboidrati più elevati si rimane tra i 100 e i 200 grammi.
Da evitare il più possibile la frutta e le verdure ad alto contenuto di carboidrati come rape rosse, patate e carote cotte.
Di norma si consiglia di seguire questa dieta per 8/12 settimane per poi progressivamente reintrodurre i carboidrati.
Aspetti positivi della dieta chetogenica:
Controindicazioni:
Cosa si può mangiare e cosa no:
I cibi consigliati
Verdure a basso contenuto di carboidrati: Radicchio, spinaci, melanzane, bietola, funghi, broccoli, cavolfiori, zucchine, insalata iceberg, peperoni, finocchi, cavoli, sedano, cavoletti di Bruxelles, cavoli, carciofi, asparagi, cetrioli, zucca, zucchine, cavoli, fagiolini, ravanelli, peperoni e cipolle. Molti tipi di insalata come la romana, il songino, la rucola, la cicoria.
Frutta a basso contenuto di carboidrati: More, meloni, mirtilli, mirtilli rossi, cocco, lime, limone, pompelmo, avocado, lamponi, anguria, fragola, avocado, pesca.
Pesce: Salmone, vongole, calamari, sgombro, granchi, cozze, sardine, gamberi, tonno, merluzzo, spigola, carpa, pesce persico, triglia.
Carne, uova e pollame: Uova, tacchino, pancetta, cervo, agnello, pollo, manzo, maiale, bisonte, capra, interiora.
Semi e noci: Noci di macadamia, semi di girasole, pinoli, semi di lino, semi di chia, noci pecan, nocciole, semi di zucca, noci del Brasile, noci, semi di sesamo e mandorle.
Latticini: Formaggio, yogurt greco o naturale, burro di qualità, ricotta, panna montata, panna vegetale, molti formaggi cremosi o stagionati purché di qualità.
Oli e Condimenti: Olio extra vergine di oliva, olio di avocado, burro chiarificato, burro di cocco, olio di cocco, oli di noci. Maionese all’olio d’oliva, ketchup senza zucchero, senape e condimenti per insalata a base di olio d’oliva. olio di cocco; olio extra vergine d’oliva; burro di cocco.
Bevande: Acqua, tè senza zucchero, caffè senza zucchero, succhi di verdura appena fatti senza frutta, acqua e limone, tisane e camomilla senza zucchero.
Cibi da evitare
Frutta: Mela, banana, papaia, arancia, pera, ananas, uva, succhi di frutta.
Verdure: Carote, barbabietole, fagioli, lenticchie e legumi, patate dolci, patate normali, patate dolci e rape, mais, ortaggi a radice.
Con moderazione in quanto ricche di amidi e carboidrati come ad esempio la zucca, le carote, i piselli.
Carne: Carni lavorate come gli insaccati, wurstel, salsicce e carne congelata.
Latticini: Latte, ricotta, la maggior parte degli yogurt (alcuni permessi, controllare la % di carboidrati e zucchero).
Oli e Condimenti: Oli vegetali trasformati, oli idrogenati, margarina, olio di cartamo. Sciroppo d’acero, marmellate e gelatine, ketchup, salsa barbecue e altri condimenti con zucchero, margarina e altri prodotti industriali ad alto contenuto di grassi trans (transgenici e grassi idrogenati).
Cereali e alimenti a base di cereali: Grano, mais, riso, pasta, muesli, cereali e pane.
Sostituire la classica farina bianca raffinata con una farina di nocciole o di mandorle.
Bevande: Succhi e bibite, succhi di frutta e verdura con additivi e alto contenuto di zuccheri, qualsiasi bevanda con zucchero.
Il consumo di alcolici deve essere limitato a qualche bicchiere di vino a settimana.
Rapporto Macro
5-10% di carboidrati
60-80% di grassi sani
20-25% di proteine
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