Il rabarbaro<\/strong> e\u2019 una pianta erbacea originaria della Cina, puo\u2019 raggiungere anche i 3 metri d\u2019altezza e si presenta con fiori bianchi o gialli, foglie basali ed un robusto picciolo.<\/p>\n

Quello che pero\u2019 viene utilizzato a scopo terapeutico e\u2019 la radice, raccolta in stagione autunnale e che possiede proprieta\u2019 aromatizzanti, rinfrescanti, digestive, lassative, astringenti e depurative<\/strong>, oltre a svolgere un\u2019azione antinfiammatoria, antimicotica, antitumorale e ipotensiva<\/strong>. Usato fin dall\u2019antichita\u2019 come stimolante epatico e regolarizzatore della bile; utilissimo anche in caso di coliche, dolori del fegato, dissenterie, parassitosi intestinali. In bassi dosaggi favorisce la secrezione gastrica e quella biliare, donando proprieta\u2019 digestive e depurative del fegato<\/strong>, con una blanda azione lassativa<\/strong>; in dosi superiori, ha una azione lassativa piu\u2019 marcata.<\/p>\n

Viene spesso utilizzato in fitoterapia per le infezioni intestinali, in quanto normalizza la mucosa intestinale. E\u2019 facilmente reperibile sia in farmacia che in erboristeria e ovviamente va assunto sotto controllo medico in quanto ha un\u2019azione irritante delle mucose e ne sarebbe controindicato l\u2019uso in particolari condizioni fisiche (esempio: emorroidi, affezioni gastrointestinali e renela ossalica; gravidanza e allattamento).<\/p>\n

Il rabarbaro inoltre contiene acido gallico (con azione antiossidante) e cinnamico (propriet\u00e0 funghicida e detergente), tannico (antinfiamatorio), glucoside, amido, ferro, magnesio e vitamine B e C<\/strong>.<\/p>\n

Proprio grazie a queste sue numerevoli proprieta\u2019, puo\u2019 essere utilizzato in cucina e come infuso ma anche nell\u2019orto quale antidoto contro i parassiti, specialemnte se vengoa vantaggio di verze e cavoli perche\u2019 tiene lontano il parassita chiamato Plasmodiophora.<\/p>\n