Il daikon viene anche chiamato ravanello cinese ed è un ortaggio molto simile per forma a una carota di grandi dimensioni ma di colore bianco e dal sapore invece simile al ravanello anche se appartiene alla stessa famiglia di cavoli e verze.
Per mantenere e assimilare tutte le sue proprietà sarebbe consigliabile consumarlo crudo e la parte migliore per tale scopo è proprio quella più vicina alla radice, mentre la punta è ideale per essere cotta o al vapore o saltata in padella o al forno.
Il daikon crudo è ideale consumarlo abbinato a cibi ricchi di grassi o fritture in quanto è in grado di permettere al corpo di smaltire i grassi più velocemente oltre a favorire la digestione. È anche un ottimo alleato per il fegato. Ricco di fibre, sali minerali come potassio, magnesio e vitamine del gruppo B e C, contiene solamente 18 Kcal per 100 grammi di prodotto. Ha azione diuretica, depurativa e drenante ed è anche considerato un buon mucolitico. È un supporto anche in caso di nausea, meteorismo e gonfiore intestinale.
È indicato nella preparazione di minestre, stufati, zuppe oppure in insalata. In versione cruda può essere tagliato a rondelle, alla julienne o grattugiato con una grattugia a fori grossi e condito con olio evo, limone, sale e pepe. A piacere si possono aggiungere germogli o semi come quelli di sesamo che si sposano alla perfezione con il suo sapore leggermente piccante. Per una versione più particolare si può condire anche con olio evo e acidulato di umeboshi.
Per la versione cotta invece si può tagliare a cubetti e, dopo averla irrorata con olio, si può cuocere in forno a 180 gradi per circa 30 minuti.
]]>L’inulina è una fibra prebiotica contenuta in alta concentrazione nella cicoria ma si può trovare anche nel topinambur, nelle radici di bardana, nel radicchio, negli asparagi e nel tarassaco. È ricca di bifidobatteri e lattobacilli che sono anche i ceppi maggiormente presenti all’interno dell’intestino crasso. È utilizzata per ripristinare e potenziare la flora batterica, soprattutto a seguito di terapie antibiotiche o farmacologiche prolungate. Un suo consumo abituale apporta numerosi benefici all’organismo in quanto possiede diverse proprietà curative tra cui la sua azione depurativa e diuretica. Il primo a beneficiarne è proprio l’intestino in quanto agisce come prebiotico e favorisce la proliferazione dei batteri “buoni”, contribuisce inoltre alla diminuzione nell’intestino di lieviti, parassiti e batteri patogeni, riducendone l’infiammazione. Il loro uso frequente contrasta anche le malattie infiammatorie dell’intestino e favorisce la digestione (grazie all’alto contenuto di fibre), migliorandone il transito.
È consigliato nelle diete in quanto aumenta il senso di sazietà e contiene batteri che appartengono al gruppo Bacteriodes che accelerano il metabolismo e aiutano a bruciare i grassi. Stimola il sistema immunitario e favorisce l’assorbimento della vitamina B, del calcio e del magnesio. Facilita anche la riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue mantenendo l’indice glicemico basso in quanto non stimola l’insulina e non aumenta il livello di zuccheri nel sangue. Inoltre, l’inulina aiuta a proteggere da alcuni tumori, in particolar modo dal carcinoma al colon.
La dose consigliata, da adattare in base alle esigenze, è quella di 3-8 grammi al giorno. È comunque preferibile partire con la dose minima in modo da abituare l’intestino e man mano aumentare. In commercio si trova anche la polvere che può essere aggiunta a frullati, yogurt, zuppe o minestre.
Per intensificarne l’azione si possono assumere in contemporanea anche dei fermenti lattici che contengano ceppi di lactobacilli e bifidobatteri in quantità di almeno 1 miliardo da assumere a stomaco vuoto la mattina prima di colazione.
Gli effetti collaterali possono essere quelli di formazione di gas intestinali o leggeri dolori causati dalla stimolazione della peristalsi intestinale. È quindi sconsigliata a chi soffre di colon irritabile, gonfiore addominale o patologie legate ad una alterata sensibilità alle fibre.
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