Germogli: come farli con e senza germogliatore

di Silvia Menini

I germogli si possono preparare con o senza germogliatore anche se l’uso di quest’ultimo risulta sicuramente più pratico e veloce e se ne possono trovare di ottimi in commercio oltre al fatto di avere una maggior scelta in fatto di varietà di semi.

Tra i semi per germogli sono particolarmente indicati quelli di cereali o di legumi (lenticchie, soia, fagioli azuki e ceci) ma ci si può veramente sbizzarrire optando per semi di cavolo rosso, zucca, girasole, semi di lino…

La germinazione avviene alla luce ma comunque al riparo dai raggi del sole diretti e i tempi possono variare dalle 24 alle 48 ore fino ad arrivare ad alcuni giorni. Per capire se sono pronti al consumo basta controllare che abbiano raggiunto i 3-4 centimetri di altezza e che le foglioline siano verdi.

I semi di cereali e legumi sono gli stessi che si acquistano normalmente, mentre quelli meno comuni si trovano nei negozi di alimenti biologici in comode bustine. Da evitare i semi di solanacee (pomodoro, melanzane e basilico) perché tossici.

Unica piccola attenzione da seguire è quella di lavare sempre bene le mani e l’attrezzatura, risciacquare frequentemente i semi ed evitare ristagni di acqua.

Il germogliatore consiste in un contenitore in plastica o terracotta (o vetro che però si adatta solamente ad alcune tipologie di semi) dotato di più ripiani che sono forati per consentire il passaggio di aria ed evitare anche i ristagni di acqua. Avendo più piani a disposizione è quindi possibile far germogliare varietà differenti di semi e variare così le proprie ricette.

 Il procedimento, se si ha a disposizione un germogliatore, è molto semplice: basta lasciare in ammollo i semi per una notte (o secondo le istruzioni che si trovano sulla confezione), risciacquare i semi sotto l’acqua corrente e scolarli. Disporli quindi sui diversi ripiani facendo attenzione che siano ben distanziati tra di loro. È consigliabile anche vaporizzare con un spruzzino i semi un paio di volte al giorno per tenerli idratati. Una volta che la piantina nata dai germogli ha raggiunto i 3-4 cm, sono pronti per essere consumati.

Se invece non si dispone di un germogliatore è comunque possibile procedere anche senza attraverso metodi più casalinghi ma che permettono comunque di ottenere buoni risultati.

Quello più semplice consiste nell’utilizzare un barattolo in vetro che verrà chiuso da una garza fissata con un elastico. Questo per permettere all’aria di circolare liberamente.

È sufficiente quindi mettere i semi in ammollo per una notte, o sempre per il periodo indicato sulla confezione, sciacquarli e scolarli dall’acqua in eccesso e sistemarli nel barattolo che verrà richiuso dalla garza. Il barattolo dovrà essere sistemato a testa in giù per permettere all’acqua di uscire e non far marcire i semi. I semi vanno sciacquati e scolati 2 volte al giorno fino a che non si vedranno spuntare le piantine. Quando saranno alte 3-4 cm i vostri germogli saranno pronti per essere consumati.

Per facilitare la presenza di clorofilla che è data principalmente dall’esposizione al sole, è consigliabile, verso la fine della germogliazione, lasciare i contenitori per almeno 8 ore esposti alla luce diretta.

Ecco come ho fatto i germogli partendo dai semi di lino in maniera semplice e super economica.

Basta prendere un cucchiaio di semi di lino biologici e, dopo averli sciacquati sotto acqua corrente con l’aiuto di un colino, posizionarli ben distanziati tra loro su un piatto fondo. Il piatto va quindi coperto con un telo da cucina preferibilmente bianco di lino e non lavato utilizzando un detersivo industriale.

I semi andranno sciacquati (con l’ausilio di un colino) due o tre volte al giorno (mattina e sera) facendo attenzione a non lasciare acqua che possa far marcire i semi. I germogli saranno pronti in 4-5 giorni e potranno essere conservati in frigorifero in un contenitore senza coperchio per massimo una settimana.

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