Finchè c’è Jing c’è speranza. Quanto ci nutre effettivamente il cibo?

di Silvia Menini

Spesso siamo convinti di mangiare in modo sano e nutriente e, magari, da un punto di vista biochimico può anche essere così. Conteggiamo i macro, la giusta ripartizione tra proteine, carboidrati e grassi, di inserire nella dieta un sufficiente quantitativo di fibre, micronutrienti… Ma quanta energia vitale riesce a prendere effettivamente il nostro organismo dai cibi che mangiamo?

La frutta e la verdura ormai, non hanno più stagione e quelle esibite sui bancali dei supermercati hanno un aspetto estremamente invitante ma… è proprio così sana come sembra o come pensiamo?

Ananas, mango, papaya, avocado… quanti chilometri hanno fatto per raggiungere le nostre tavole?

La frutta e la verdura fuori stagione come è stata coltivata e, soprattutto, conservata?

Il Jing è essenza, una sostanza molto preziosa per la Medicina Tradizionale Cinese la quale considera i cibi in base alla loro capacità di nutrire veramente il corpo e lo spirito. Il Jing è l’energia vitale che ci portiamo dietro fin dalla nascita e che ci è stata tramandata dai nostri genitori. Una parte di esso, però, viene assorbita anche da ciò che mangiamo e beviamo. Ecco allora l’importanza di ciò che assumiamo ogni giorno, del nostro stile di vita che non deve essere teso a consumare troppo Jing bensì a preservarlo e arricchirlo. Da esso, infatti, dipende il benessere dei nostri organi, la solidità di denti e ossa, la durata potenziale di vita e lo stato di salute in generale. È importante sapere che un cibo può apportare più o meno Jing in base alle condizioni in cui è cresciuto, conservato, cotto, consumato.

Innanzitutto, è preferibile scegliere cibi freschi, possibilmente appena raccolti o conservati per tempi brevi. Questo vale non solo per frutta e verdura ma anche per il pesce (che non deve essere congelato perché la congelazione priva l’alimento del proprio Jing), carne fresca (che non abbia viaggiato su navi o camion a lungo), uova fresche e da galline allevate a terra e in condizioni umane). Ecco l’importanza del Km0, della provenienza locale dei prodotti che possano arrivare rapidamente nel nostro piatto.

È quindi consigliato consumare sempre alimenti di stagione, ben maturi, e che abbiano seguito il ciclo della natura in modo non forzato per raggiungere il massimo delle loro potenzialità e quindi di Jing. Ecco allora che consumare un frutto colto ancora acerbo, conservato in frigo per mesi e lasciato poi maturare sugli scaffali dei supermercati non sarà certamente nutriente come uno colto direttamente dall’albero giunto al punto corretto di maturazione.

Il seme in sé rappresenta la massima forma di Jing, così come i germogli. Ecco che i cereali in chicco non macinati come riso, orzo, farro, segale, quinoa, amaranto, grano saraceno… ma anche i legumi (da preferire quelli freschi o secchi e non sotto vetro e ancor meno in latta, semi oleosi come semi di zucca, di sesamo, di girasole, di lino e frutta in guscio come noci, mandorle, nocciole, pinoli… sono molto salutari e da introdurre quotidianamente nella propria dieta.

Parlando di germogli… dopo essere state seme, tutte le future piante diventano germoglio e in questo secondo stadio di crescita mantengono ancora inalterato il proprio jing.

Anche le uova sono ricche di questa essenza ma non dobbiamo solamente soffermarci a quelle di gallina, ma anche quelle di anatra, oca, quaglia, oppure quelle di pesce. Ovviamente il prodotto consumato deve essere fresco e quindi gli albumi pastorizzati o la bottarga non avranno lo stesso valore e quindi da limitare.

Il segreto è quello di preferire alimenti che siano stati processati il meno possibile e limitare gli altri, prodotti da forno inclusi!

Anche il tipo di cottura è molto importante. Cuocere per lungo tempo un cibo, infatti, lo porta a ridurre il suo contenuto di Jing. Preferire quindi la cottura a vapore, bollire per breve tempo, saltare in padella (soprattutto se da diagnosi si presenta umidità e freddo), cuocere in pentola a pressione. Evitare la frittura, limitare la griglia e rinunciare al microonde.

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