La domanda più comune di chi segue una dieta chetogenica è quale è la differenza tra chetosi e chetoacidosi. Entrambe coinvolgono la produzione di chetoni ma mentre la prima è un processo metabolico naturale in cui il corpo utilizza i grassi come carburante invece del glucosio, la seconda è una condizione medica pericolosa e quindi da tenere sotto controllo.
La chetosi si verifica quando nel corpo non ci sono sufficienti quantitativi di carboidrati che possano essere utilizzati come carburante energetico. Al loro posto l’organismo brucia i grassi e produce così sostanze chiamate chetoni. Per entrare in chetosi si deve seguire una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati con proteine moderate e un maggior quantitativo di grassi. L’organismo si affida così ai chetoni del grasso per produrre energia, non trovando il glucosio. I benefici sono molteplici: perdita di peso, regolazione glicemica, energia prolungata durante la giornata senza i tipici picchi, maggiore concentrazione e meno dolori articolari e infiammazioni.
I primi segnali per capire che si è entrati in chetosi sono: leggero alito metallico o fruttato, perdita di peso, aumento dei livelli di chetoni nel sangue, temporaneo affaticamento, mal di testa, problemi digestivi e crampi muscolari, diminuzione delle prestazioni atletiche, sete e, in alcuni casi anche complicazioni intestinali, stanchezza, debolezza, scarsa capacità di concentrazione, cambiamenti di umore, anemia e cagionevolezza. Una volta passata la prima fase di adattamento (che dovrebbe durare circa 2 settimane), i benefici aumentano e ci si sente maggiormente energetici con miglioramenti anche a livello delle problematiche presenti.
La chetoacidosi, invece, è una condizione pericolosa in quanto correlata al diabete di tipo 1 e, in rari casi, anche al tipo 2. Questa condizione si verifica quando il corpo produce livelli troppo alti di chetoni in simultanea a un alto livello di zucchero nel sangue che può portare a una modifica del normale funzionamento degli organi interni come ad esempio fegato e reni. Se una persona non ha abbastanza insulina l’organismo infatti non ha abbastanza risorse per muovere il glucosio dai vasi sanguigni alle cellule, dove sono necessari per produrre energia. Questa condizione, che comporta la risultante presenza di glucosio e alti livelli di chetoni nel sangue, è nota come chetoacidosi. La causa principale è il diabete di tipo 1 mal gestito. Malattie, stress, cattiva alimentazione e abuso di alcol e droghe sono anch’essi fattori scatenanti per i diabetici. È quindi molto raro avere la chetoacidosi se non si ha il diabete di tipo 1 e, in tal caso, la dieta chetogenica andrebbe evitata o fatta sotto controllo medico.
I sintomi della chetoacidosi da diabete includono: alti livelli di glucosio nel sangue, alti livelli di chetoni nelle urine, sete e frequente necessità di urinare, stanchezza, pelle secca o arrossata.
Col progredire dello stato di chetoacidosi altri sintomi possono includere: Nausea e vomito, Dolori allo stomaco, Problemi di respirazione, Alito cattivo, Confusione e difficoltà di concentrazione, Perdita di conoscenza.