Bulletproof coffee

di Silvia Menini

 

Il bulletproof coffee (letteralmente “caffè antiproiettile”) è una bevanda di ispirazione tibetana che promette di bruciare le calorie, smorzare il senso di fame e aumentare la concentrazione oltre che donare maggiore energia. Consiste in un caffè “corretto” con il burro creato da Dave Asprey, presidente dell’Istituto di sanità della Silicon Valley, il quale, durante un viaggio in Tibet, ha provato il tè con burro di yak e ne ha creato una versione “americana” adatta agli occidentali. Da qui la sostituzione del tè con il caffè con l’aggiunta di burro vaccino e una piccola percentuale di olio MCT costituito da uno o più trigliceridi a catena media.

Si ottiene quindi una bevanda cremosa, molto calorica ed energetica, ricca di lipidi e capace di mantenere il senso di sazietà per tutta la mattina. Andrebbe infatti consumata a colazione senza altri abbinamenti.

Ma come funziona esattamente?

Permette di raggiungere più velocemente uno stato di chetosi, quel processo naturale durante il quale il corpo smette di bruciare carboidrati per trasformarli in energia e inizia invece a intaccare i grassi. Questo ovviamente avviene se il consumo di carboidrati è ridotto al minimo, tipico della dieta chetogenica o low carb. Questa bevanda conferisce una carica di energia duratura senza il tipico crollo dopo poco tempo della sola caffeina, ed è ricca di grassi sani.

È importante che il caffè espresso (o americano) utilizzato sia monorigine (100% arabica e no miscele) e che il burro sia ottenuto solo da mucche alimentate a erba (e no a mangimi contenenti cereali).

Si può utilizzare un caffè espresso allungato con acqua fino ad arrivare a circa 250- 300 ml o direttamente un caffè americano. Si aggiunge un cucchiaio di olio di cocco (o direttamente olio MCT) e uno di burro chiarificato non salato (Ghee).

L’olio di cocco contiene acidi grassi a catena media (MCT) che entrano direttamente nel flusso sanguigno e non vengono quindi immagazzinati come grassi. Producono energia immediata e aiutano a neutralizzare la grelina, l’ormone della fame, e ad aumentare la leptina, ormone che segnala al cervello quando siamo sazi.

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